Non è vero che la frittura faccia male.
Occorre seguire delle indicazioni ben precise ed essere molto attenti, senza mai abusare con i fritti.
Riportiamo un interessante articolo tratto dal libro "Friggere bene" ìche ci aiuta a muoverci con disinvoltura tra i fornelli ed in particolare per le fritture. Numerosi gli articoli riguardanti la frittura e l'olio extra vergine di oliva di qualità hanno evidenziato come ridurre i rischi legati a questa pratica culinaria (http://www.tesoridelsole.it/olio-notizie/notizie-olio-oliva-frittura.html).
Riportiamo quindi, alcuni consigli pratici per poter friggere senza rischiare la salute:
- liquidi di frittura: in via preferenziale gli oli di oliva extra vergini, onde garantire maggiore resistenza alle alte temperature ed evitare alterazioni a carico di materia grassa e cibo; si possono impiegare anche altri grassi, per esempio l’olio di arachide, ma evitando i meno resistenti alle alte temperature.
- da evitare: il riutilizzo dei liquidi di frittura. Mai più di una volta gli oli di semi e solo due volte o tre nel caso specifico degli oli da olive, ma dopo opportuna filtrazione ed eliminazione dei residui di cibo.
- la padella ideale: in ferro, perché il riscaldamento dell'olio avviene con gradualità, o in alternativa in acciaio.
- la forma della padella: larga, non troppo alta, con bordi possibilmente dritti.
- gestione della fiamma: temperatura costante, perchè il liquido non deve debordare ai lati della padella.
- la quantità d’olio da impiegare: abbondante, affinché il cibo resti pienamente sommerso.
- la quantità di cibo da versare: mai eccessiva, per evitare l’appiccicarsi del cibo alla padella e l’abbassamento della temperatura dell'olio.
- il cibo: va immerso nel liquido di frittura asciutto e a temperatura ambiente, onde evitare l'abbassamento del punto di frittura e la conseguente rottura delle fibre.
- i cibi: sempre di piccole dimensioni, provvedendo a tagliarli quando necessario, onde consentire una più rapida formazione della crosta in superficie e impedire all'olio di penetrare all’interno dell'alimento.
- vegetali umidi e di buona struttura: frittura lenta, a fuoco moderato, intorno ai 130-145° C, onde evitare che si formi subito, all'esterno del cibo, una crosta isolante che non faccia cuocere il cibo all’interno.
- cibi piccoli per dimensioni o per spessore, come patate a fiammifero e pesciolini: una frittura veloce, tra i 175 e i 180° C.
- da evitare: il surriscaldamento dell'olio. Il prolungato riscaldamento determina un decadimento delle caratteristiche nutrizionali e organolettiche, con conseguente rischio di odori sgradevoli, aumento viscosità dell'olio e imbrunimento, oltre a formazione di schiuma e rallentamento tempi di cottura con assorbimento d’olio da parte del cibo. Consiglio: utilizzo del termostato
- da evitare: aggiunta di olio fresco al liquido di frittura.
- accortezze: voltare il cibo in continuazione, perché non si attacchi al fondo.
- consiglio: quando si ritira il cibo dalla padella è bene avvalersi, qualora mancasse il cestello, di un grande mestolo forato, in modo da togliere il cibo in un tempo breve e tutto insieme.
- consiglio: eliminare l'olio in eccesso provvedendo allo sgocciolamento del cibo appena fritto servendosi di una carta assorbente.
- consiglio: solo a frittura ultimata, e ben sgocciolata, provvedere, se lo si desidera, a salare il cibo.